domenica 26 febbraio 2012

Gioco composito








Al corso di 2^ livello mi sono resa conto della difficoltà di pensare giochi che coniughino obiettivi, tempi, variabili di gioco e implicazioni psicologiche afinchè i giochi non siano nè finia se stessi nè fuorvianti rispetto alle finalità educative e didattiche che ci si propone di aiutare a conseguire.



Per realizzare una maggiore condivisione e coinvolgimento possibili di tutti gli alunni impegnati in campo, ecco il gioco a squadre:

due squadre si dispongono a bordo campo, ciascuna in una metà campo.


Il primo della squadra palleggia fino al cerchio posto all'altezza del canestro, mentre i compagni attendono il turno facendo ruotare la palla attorno al corpo.

Così di seguito vanno al tiro.


Ora devo dire che più che essere tesi al punto, erano impegnati a far ruotare la palla e a non perdere il turno, così come a ritornare alla propria squadra palleggiando con giro largo per non intralciare chi andava al tiro, pena un turno da fermo a bordo campo.


P. s. Cari Maurizio (Cremonini) e Robeta (Regis), devo dire che cerco di ricordare i vostri insostituibii insegnamenti. Ho detto "cerco": -

Intanto gli alunni si divertono e nessuno manca il venerdì, anche le discipline che precedono e seguono le affrontano con maggiore energia ed interesse.

Palleggiando... distratti












Palleggiare senza guardare la palla non è strumentale solo a questa funzione, ma è importante per guardarsi attorno, valutare situazioni, prendere decisoni, scegliere strategie.

Pertanto un gruppo di alunni, spostandosi liberamente per il campo intero, palleggia tenendo nell'altra mano un cerchio;

un altro gruppo palleggia altrettanto liberamente senza cerchio;

chi tiene il cerchio deve passarlo al compagno/a liero che incrocia.

All'inizio, impegnati nel palleggio, non solo si ignoravano, ma addirittura incontrandosi tendevano a far finta di non vedersi pur di non sganciare l'attenzione dalla palla.

Ok: punto a chi fa più passaggi.